Palermo città-mosaico di quasi 700 mila abitanti, snodo del Mediterraneo e da dieci secoli crocevia tra Oriente e Occidente, è stata scelta dal ministero dei Beni culturali come Capitale italiana della cultura 2018.

Ai nastri di partenza di questa terza edizione si erano presentate ventuno città. Alla fase finale sono giunte in dieci. Il Nord ha dominato nel rush conclusivo con cinque località: Trento, Aquileia, Montebelluna, Settimo Torinese e Comacchio. A rappresentare il Centro Italia è stato Recanati, mentre i portabandiera del Mezzogiorno sono stati Ercolano, Palermo e l’unione dei Comuni elimo-ericini (Erice, Buseto Palizzolo, Custonaci, Paceco, San Vito Lo Capo, Valderice) in Sicilia. Infine la sarda Alghero.

 

Palermo si vedrà consegnare il testimone da Pistoia, la città toscana designata come Capitale italiana della cultura 2017.Una vittoria che porta alla città anche un milione di euro per la realizzazione del progetto presentato e l’esclusione delle risorse investite dal vincolo del patto di stabilità. “La nostra cifra culturale più significativa e che rivendichiamo è la cultura dell’accoglienza”, commenta a caldo il sindaco Leoluca Orlando, che per il suo dossier può contare “su 6 milioni e mezzo di budget, più altri 70 che avremmo speso comunque”.

 

 

È il suo assessore alla cultura, Andrea Cusumano, a illustrare i dettagli del programma, tra cui l’inaugurazione della restaurata Chiesa dei Ss. Euno e Giuliano, che diventerà spazio per mostre e iniziative culturali; il potenziamento dell’edizione 2018 del Festival della letteratura migrante, nato due anni fa con oltre 140 autori del Mediterraneo e inoltre dopo San Pietroburgo e Zurigo, nel 2018 sarà proprio Palermo ad accogliere Manifesta, la più grande Biennale di arte contemporanea migrante, incentrata sui temi dell’accoglienza. C’è poi il piano di “riqualificazione de La Kalsa”, il waterfront della città, e la riapertura  del restaurato Palazzo Butera con Francesca e Massimo Valsecchi, tra i più grandi collezionisti d’arte d’Europa. E ancora, la riapertura dell’ex Convento di S. Francesco, un tempo esattoria dei fratelli Salvo, trasformato in Centro di cultura araba e del Mediterraneo.

 

Fra le attività previste per il prossimo anno spiccano la realizzazione di una piattaforma telematica “cultura e tempo libero” all’interno del programma PON Metro, con l’obiettivo di: realizzare un Portale del Territorio sul patrimonio artistico e monumentale, il patrimonio naturalistico e ambientale, le tradizioni e i prodotti eno-gastronomici, le tradizioni culturali, la cultura in genere, le strutture ricettive e di ristoro, gli eventi culturali e ricreativi; mettere a sistema delle risorse culturali riguardanti orari e modalità di accesso a teatri, monumenti, strutture sportive, biblioteche, etc; condividere l’accesso al patrimonio librario dell’intera area metropolitana attraverso la realizzazione di un portale unico di prenotazione e di consultazione in grado di mettere a sistema non solo le strutture comunali ma anche quelle scolastiche e universitarie; realizzare un sistema di prenotazione dei servizi turistici, in grado non solo di proporre soluzioni tradizionali (trasporto, vitto, alloggio e itinerario) ma anche di valorizzare i prodotti del territorio diventando un vero e proprio portale di marketing territoriale.

 

Inoltre è prevista anche la riorganizzazione funzionale degli spazi culturali: si tratta di riorganizzare la gestione e fruizione degli spazi, secondo il criterio dei “Poli”. Nasceranno dunque il Polo Teatrale cittadino (che comprende fra gli altri il Montevergini, il Garibaldi, la Sala De Seta, lo Spasimo); il Polo Espositivo (GAM, Palazzo Ziino, ZAC, Ecomuseo del Mare); il Polo Archivistico-Bibliotecario (Biblioteca Comunale, Archivio Storico).

 

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